I Templari e l’America

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Il tempo ogni tanto restituisce frammenti di civiltà scomparse, di verità nascoste che scompaginano teorie e studi, offrendo nuove sfide all’Uomo che cerca di dipanare il filo delle connessioni tra le varie ere e i diversi popoli ospiti della Madre Terra. E’ il caso delle recenti scoperte in Iran meridionale, dove sono affiorati i resti della civiltà Harappa, precedente a quella dei Sumeri, che costringe a rivedere le teorie sul grado di civiltà  raggiunto dagli uomini che vivevano tra la Mesopotamia e l’Indo appena dopo l’era preistorica.

Le sfide intellettuali si moltiplicano nella nostra era, grazie anche alle più sofisticate tecnologie, ma originano sempre dalla curiosità dell’Uomo, che non smette mai di cercare i tanti perché sepolti dal passato e dalla polvere dell’oblio percorrendo sentieri di ricerca sapienziale spesso impervi ed impopolari .

Ad esempio, è recentissimo il dibattito rinfocolatosi sulla presenza dei cavalieri Templari sul suolo americano già prima dello sbarco di Cristoforo Colombo nel 1492. Pochi ma tenaci studiosi, come Daniela Bortoluzzi ed una appassionata pattuglia di cultori di questo aspetto della storia templare, hanno dedicato i loro studi a questo importante filone  storico.  Rendendo onore agli sforzi di studiosi e cultori della “pista americana”, ho ritenuto interessante puntare i riflettori sulle loro risultanze. La “pista”, ovviamente non è sconosciuta agli addetti ai lavori, ma molti lettori potranno ugualmente  trovare occasioni di approfondimento e discussione in questa ricostruzione storica. Tutto ruota intorno alla Torre di Newport, a Rhode Island, Stati Uniti d’America. Occorre qui fare una premessa.

Quando nel 1307 Filippo il Bello fece scattare lo sterminio dei Templari, la flotta che aveva base a La Rochelle salpò con i Cavalieri superstiti verso una destinazione misteriosa e non se ne seppe più nulla.
Alcuni archeologi sostengono di aver trovato tracce di insediamenti dei Cavalieri nel continente americano e c’è chi si spinge a ritenere che il famoso tesoro dei Templari, mai più ritrovato, sia stato nascosto in Nuova Scozia in Nordamerica. Qui esiste una enigmatica torre a base ottagonale di cui nessuno sa spiegare l’origine: la torre di Newport.

La torre è definita come mulino a vento di architettura nordica, costruito nel corso del 1600… e ci sono datazioni al C14 che lo dimostrerebbero (in base a resti ritrovati internamente).
Chi propone l’ipotesi templare non esclude l’uso come mulino, dicendo che si tratta di un adattamento successivo di una costruzione nata precedentemente.

Le prove al riguardo stanno nella pianta ottagonale delle colonne (i mulini ne hanno 6) che combacia con le chiese circolari templari che si basavano sull’ottagono e sul ritrovamento di segni del terreno che indicano la presenza di un “deambulatorio” (struttura esterna posta al piano terra che circondava le chiese circolari templari) che, a causa dell’utilizzo come mulino, è stato rimosso

Le ricostruzioni degli studiosi che percorrono questo sentiero,parlano di un viaggio intrapreso dallo scozzese Lord Sinclair, erede dei Templari riparati in Scozia, verso il continente americano, con 12 navi, nel 1398. Pare che le navi raggiunsero la Nuova Scozia e li l’equipaggio passò l’inverno. Con l’inizio della primavera, Sinclair divise in due la flotta, inviando in Scozia il suo luogotenente, il veneziano Antonio Zeno, al quale dichiarò di voler creare una colonia nella terra appena scoperta. Con l’altra metà della flotta, Sinclair iniziò una spedizione esplorativa interna, prima attraverso la Nuova Scozia e poi il New England, lasciando una serie di tracce riscontrabili tutt’oggi.
Tra queste tracce segnaliamo:

–       La stele di Westford nel Massachusetts che rappresenta un Cavaliere in armatura sul cui cimiero e stemma araldico sono riconoscibili gli attributi di Sir James Gunn, altro luogotenente di Sinclair;

–       La stele Sinclair con incisa la scritta: “Nel 1398 il principe Henry First Sinclair di Orkney partì dalla Scozia per fare un viaggio alla scoperta dell’America del nord. Dopo aver trascorso l’inverno in Nuova Scozia, ha navigato verso il Massachusetts e durante una spedizione interna nel 1399 si fermò su questa collina per osservare la campagna circostante, e poco dopo morì. La lapide commemorativa che adorna questa sporgenza è un memoriale a questo cavaliere.“;

–       I due primitivi cannoni ritrovati al largo di Rhode Island, di quelli che per primi furono usati a bordo delle navi (Carlo Zeno, fratello di Antonio, fu il primo a introdurli nell’armamentario di bordo per salvare Venezia, la sua città, in una battaglia navale);

–       Lo scheletro, completamente vestito con l’armatura, rinvenuto nel fiume Fall River, sempre nel Massachusetts;

–       Il cosiddetto “Muro del Mistero” (Mystery Walls) vicino a Halifax, in Nuova Scozia;

–       Le rovine di un rifugio vicino alla leggendaria scoperta di Oak Island.

Le ricostruzioni  sfiorano anche i simboli nascosti nella famosa Cappella di Rosslyn in Scozia, ricca di simboli templari, dove una scultura riproduce la pannocchia di mais, una pianta americana sconosciuta in Europa. Questa scultura fu compiuta 50 anni prima che Colombo arrivasse in America.

L’esistenza di una colonia di Cavalieri Templari rifugiatisi in America prima del viaggio di Colombo sarebbe dunque stata tenuta nascosta perché dal nuovo continente giungevano l’oro e l’argento che permettevano il finanziamento della costruzione delle cattedrali da parte dei discendenti dei Templari rimasti in Europa. Questi ultimi si stavano, nel frattempo aggregando nelle confraternite di “Frati Muratori”.

Sulle facciate di queste cattedrali si troverebbero i simboli di tutta la scienza esoterica dei Templari.

A questo punto la vicenda s’interseca con la vita e la storia di un grande navigatore, Giovanni da Verrazzano. Nel 1524, 32 anni dopo il primo viaggio di Colombo, il Re di Francia Francesco I° dette l’incarico al navigatore Giovanni da Verrazzano di entrare in contatto con una antica colonia americana dell’Ordine Templare fondata alla fine del quattordicesimo secolo dal nobile scozzese Henry Sinclair a Newport, nel Rhode Island nella cui baia, nei pressi di una misteriosa grande torre sarebbero state nascoste tesori e ricchezze. Verrazzano avrebbe trovato il punto di riferimento della torre, ma della colonia templare non avrebbe rinvenuto alcuna traccia: i Templari si sarebbero trasferiti da tempo altrove.

Il mistero continua, così come la suggestione del mito. In attesa di aggiungere nuove pagine di verità alla storia autentica dei Cavalieri templari, intinte dagli studiosi  nell’inchiostro dello sforzo e dell’intuizione.

Torre a base ottagonale di Newport
Rhode Island, Nuova Scozia

La torre a base ottagonale che fa da secoli la guardia a Newport, porto statunitense del Rhode Island, Nuova Scozia. È formata da otto grandi archi sovrastati da due ordini di pietre e di feritoie. Dopo secoli di totale indifferenza a questo monumento, che si riteneva la parte sopravvissuta di un antico mulino norvegese, risultati di recenti ricerche hanno polverizzato questa teoria. La torre ottagonale è la prova del passaggio e della sosta dei Templari.

La stele di Westford, Massachusetts

La grande stele di Westford, nel Massachusetts raffigura un cavaliere in armatura sul cui cimiero e stemma araldico sono riconoscibili gli attributi di Sir James Gunn, luogotenente in capo di Sinclair a Caithness, nelle Highlands Scozzesi.

La stele Sinclair, Massachussets

La stele Sinclair con incisa la scritta: “Nel 1398 il principe Henry First Sinclair di Orkney partì dalla Scozia per fare un viaggio alla scoperta dell’America del nord. Dopo aver trascorso l’inverno in Nuova Scozia, ha navigato verso il Massachusetts e durante una spedizione interna nel 1399 si fermò su questa collina per osservare la campagna circostante, e poco dopo morì. La lapide commemorativa che adorna questa sporgenza è un memoriale a questo cavaliere.”

(Le foto del servizio sono tratte da Internet)

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